AMBULANZE E RITARDI (1): ECCO COME FUNZIONA IL SERVIZIO A SPOLETO (Photogallery) - Tuttoggi.info

AMBULANZE E RITARDI (1): ECCO COME FUNZIONA IL SERVIZIO A SPOLETO (Photogallery)

Redazione

AMBULANZE E RITARDI (1): ECCO COME FUNZIONA IL SERVIZIO A SPOLETO (Photogallery)

Sab, 16/08/2008 - 12:10

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Se è vero che “fa spesso più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce”, anche nella sanità pubblica si guarda più spesso ai tanti casi eclatanti di cose che non vanno rispetto alle buone pratiche e buone notizie. Ed è così che passano più sotto l'occhio dei riflettori episodi come quello delle due sorelle spoletine investite sulle strisce pedonali qualche mese fa in via Flaminia, con la gente che gridò allo scandalo per i 40 minuti attesi prima dell'arrivo dell'ambulanza (clicca qui), piuttosto che al lavoro del personale medico e paramedico o a dipendenti vari e volontari che ogni giorno salvano numerose vite umane.

Ma cosa c'è dietro al dover aspettare più di mezzora per vedere arrivare un'ambulanza a soccorrere una donna distesa a terra (e che fortunatamente in questo caso non era in gravi condizioni)? Abbiamo girato le nostre domande all'associazione che si occupa ogni giorno del servizio nell'area di Spoleto e Valnerina: la Stella d'Italia, che “presta” i suoi mezzi e i suoi autisti soccorritori al 118, grazie ad una convenzione con l'Asl 3. Il direttore dell'associazione spoletina, Aldo Calvani, evidenzia come attualmente nella città del festival ci sono due ambulanze “h24”, vale a dire attive 24 ore su 24, oltre a una a Cascia ed un'altra a Norcia attiva però soltanto metà giornata (mentre i mezzi che la Stella d'Italia conta sono quasi venti tra ambulanze e macchine). Discorso a parte per il territorio di Foligno e del suo comprensorio. Così come a parte è la questione del taxi sanitario, cioè dei trasferimenti programmati, per i quali si utilizzano altri mezzi senza intaccare le due postazioni del 118 (e dove l'associazione compie circa 16mila km al mese, ricevendo un rimborso chilometrico dall'Asl 3).

“Nel famoso caso della spoletina rimasta a terra 40 minuti – ricorda Calvani – l'ambulanza era stata costretta ad arrivare da Ponte di Ferro (zona tra Giano dell'Umbria e Gualdo Cattaneo che ricade sotto la competenza di Foligno, ndr) perché tutte le altre erano impegnate in altri interventi. E per fortuna che quella donna non si era fatta male!”. Già perché se la chiamata fosse stata relativa ad un codice rosso (come in gergo si definiscono le persone gravissime) i tempi d'attesa in quel caso non sarebbero di certo cambiati. Certo, non è sempre così, anzi. Ma sono casi che fanno riflettere sull'importanza delle postazioni del 118 (il servizio d'urgenza che a Spoleto interviene in media una decina di volte al giorno), spesso più necessarie di un presidio ospedaliero in una piccola località. Basti pensare al vasto e montuoso territorio della Valnerina, dove quando escursionisti e turisti vengono soccorsi in zone come Castelluccio, l'ambulanza è di fatto indisponibile per varie ore. Costringendo magari a coprire l'area della valle del Nera (nel caso di più interventi) anche con unità provenienti da Spoleto e lasciando quindi scoperta un'altra zona. Insomma la situazione non è facile. Anche se tutti si danno da fare per far sì che le cose funzionino al meglio.

Ma se poi per correre urgentemente verso un ospedale con un paziente a bordo le autombulanze vengono addirittura multate? “Già, perché è successo anche questo” spiega Calvani. “Nell'ultimo periodo sono arrivate due multe, l'ultima da un autovelox fisso proprio per soccorrere un deltaplanista caduto a Castelluccio e poi trasportato a Terni. Finora non arrivavano mai, probabilmente c'era un filtro a monte che non prendeva in considerazione i mezzi di soccorso. Ora invece abbiamo dovuto scrivere al Prefetto per segnalare la situazione, le multe probabilmente ci verranno tolte, visto che erano durante interventi d'urgenza, ma intanto lo Stato ha sprecato dei soldi per inviarci le raccomandate e altrettanto abbiamo fatto noi”.

Multe o non multe, comunque, i problemi della celerità dei soccorsi in alcuni casi si pone. Che fare allora? “E' evidente che il servizio di ambulanza sia sempre più necessario – prosegue il direttore della Stella d'Italia – e la soluzione ottimale sarebbe potenziare i punti di 118. Prima di tutto, comunque, è importante non ridurre gli attuali, anche se sembrerebbe che in Umbria siano anche maggiori della media nazionale”. Ma è anche vero che il cuore verde dell'Italia è una regione popolata sempre più da anziani, dove un servizio come quello del 118 è fondamentale e dove forse sarebbe utile riconsiderare le priorità in alcuni luoghi. Un primo passo verso il cambiamento delle cose (difficile attualmente dire se in positivo o negativo per il territorio spoletino) potrebbe avvenire con il servizio di elisoccorso, con le postazioni attuali che potrebbero essere a rischio. Ancora, comunque, è tutto da vedere.

Un altro problema che porta il 118 ad essere intasato, ricorda Aldo Calvani, sono le chiamate “anomale”. Con alcune persone che non avrebbero assolutamente bisogno dell'ambulanza oppure – non gravi – che potrebbero raggiungere il pronto soccorso con l'automobile accompagnati da un familiare. Tante le chiamate inutili, addirittura c'è chi ha fatto giungere l'ambulanza per un'uscita di sangue dal naso!

In questi casi dovrebbe tra l'altro anche esistere una datata delibera della giunta regionale che prevedrebbe il pagamento di un ticket da parte di quei pazienti che usufruiscono del 118 senza averne affatto bisogno. Una norma che però forse giace in qualche cassetto.

(Sara Fratepietro)

(pubblicato alle 10.00)


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