All’ospedale di Città di Castello impiantato primo defibrillatore sottocutaneo - Tuttoggi.info

All’ospedale di Città di Castello impiantato primo defibrillatore sottocutaneo

Redazione

All’ospedale di Città di Castello impiantato primo defibrillatore sottocutaneo

A beneficiarne un paziente di circa 30 anni | Il dispositivo effettua un monitoraggio h24 del ritmo cardiaco, se rileva una grave irregolarità la corregge inviando una scossa elettrica al cuore
Ven, 13/04/2018 - 10:45

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L’equipe di Cardiologia-UTIC dell’ospedale di Città di Castello, per la prima volta nella USL Umbria 1, ha impiantato un defibrillatore sottocutaneo in un paziente di circa 30 anni, dimesso dopo 2 giorni.

Il defibrillatore sottocutaneo è un dispositivo che effettua un monitoraggio continuo del ritmo cardiaco, 24 ore al giorno, e se rileva una grave irregolarità del ritmo cardiaco, la corregge inviando una scossa elettrica al cuore; la sua peculiarità è che, contrariamente ai comuni defibrillatori, non necessita di cateteri, i quali vengono fatti passare attraverso le vene e poi ancorati alla parete interna del cuore, per cui l’impianto viene eseguito totalmente sottocute.

L’impianto del defibrillatore sottocutaneo – precisa Adriano Murrone, direttore della struttura di Cardiologia-UTIC dell’ospedale tifernate – non è una semplice alternativa al defibrillatore tradizionale, ma ha specifiche indicazioni; per esempio, è prioritariamente indicato in pazienti giovani che non hanno bisogno di terapia antibradicardica ed è compatibile con uno stile di vita attivo”. In generale il dispositivo consente di praticare una normale attività fisica ma con l’esclusione degli sport da contatto che implicano la possibilità di cadute o traumi.

Un nuovo traguardo dell’Azienda nell’ottica del miglioramento della qualità delle cure” – ha commentato con soddisfazione il direttore generale Andrea Casciari, unendosi ai ringraziamenti espressi dal dottor Adriano Murrone, nei confronti del dottor Federico Fedeli, medico con grande esperienza nel campo dell’elettrofisiologia che ha effettuato l’impianto, e di tutto il personale della Cardiologia, medici, coordinatrice infermieristica, infermieri, OSS e ausiliari, con cui va condiviso il merito, avendo contribuito al successo di questa prima procedura effettuata, ciascuno con la propria competenza.

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