Alloggi Ater, 84 famiglie a rischio sfratto | Inquilini e Cgil, "spese condominiali abnormi" - Tuttoggi.info

Alloggi Ater, 84 famiglie a rischio sfratto | Inquilini e Cgil, “spese condominiali abnormi”

Alessia Chiriatti

Alloggi Ater, 84 famiglie a rischio sfratto | Inquilini e Cgil, “spese condominiali abnormi”

La protesta degli inquilini dei condomini di Castel del Piano e Villa Pitignano | Botta e risposta tra sindacato e presidente Ater Almadori
Lun, 30/05/2016 - 15:23

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Ci sono 84 famiglie di Perugia a rischio sfratto. 84 famiglie, fatte di anziani, disoccupati, disabili, bambini, che vivono nelle case assegnate dall’Ater, a canone sociale o concordato, ma che poi nel corso degli anni hanno accumulato un debito sostanzioso e che ora rischiano di perdere la casa.  A denunciarlo sono gli inquilini stessi, insieme al Sunia, il sindacato degli inquilini, e alla Cgil. Parlano di un debito “dovuto alle spese condominiali, che riteniamo abnormi e ingiustificate”. Nello specifico, si tratta di 84 nuclei complessivi, dei quali 14  interessati da pratiche legali. Quattro di questi sono in fase di sfratto esecutivo non eseguito.

Erano in tanti questa mattina, in Cgil a Perugia, a partecipare all’assemblea dei cittadini residenti nei due condomini, uno a Castel del Piano e uno a Villa Pitignano, per fare il punto della situazione e denunciare una condizione ormai da loro definita “insostenibile“.

Le testimonianze – Quando mi è stata assegnata la casa ero entusiasta – ha raccontato una delle inquiline presenti – oggi invece non vivo più per l’ansia e l’angoscia di questo debito e la paura di perdere la casa, il tutto per responsabilità che non dipendono certo da noi”. Gli inquilini, informa una nota della Cgil, “sono infatti in regola, almeno nella stragrande maggioranza dei casi, con il pagamento degli affitti, ma hanno comunque ricevuto dall’Ater le lettere di sfratto a causa del debito accumulato per le spese condominiali, soprattutto negli anni passati, durante la gestione da parte di amministratori nominati dallo stesso ente pubblico”. E proprio l’operato di questi amministratori è oggi contestato fortemente dai condomini e dal sindacato. “Queste persone non chiedono altro che di poter pagare il giusto – commentano Rossano Iannoni e Cristina Piastrelli, per il Sunia, il sindacato degli inquilini – mentre non è accettabile che si carichino sulle loro spalle migliaia di euro derivanti da gestioni dissennate degli anni passati, come dimostra il fatto che, una volta nominati amministratori condominiali di fiducia, le stesse spese si sono dimezzate”.

La richiesta del Sunia, sostenuto dalla Cgil di Perugia e dallo Spi (all’assemblea hanno partecipato Vanda Scarpelli per la Camera del Lavoro e Luciano Campani del sindacato pensionati), è dunque quella di sospendere immediatamente le procedure di sfratto ed aprire un vero confronto sul debito, non solo con l’Ater, ma anche con Regione e Comune che hanno “forti responsabilità in questa vicenda”.

Il Sunia è inoltre inoltre intenzionato a rivedere immediatamente i canoni concordati, “che sono ormai fuori mercato” e denuncia l’atteggiamento di Ater nei confronti del sindacato, “considerato come un fastidio, nonostante la storia di questa regione sia caratterizzata da una collaborazione che in passato ha portato a una legge all’avanguardia in Italia”.

Intanto, la battaglia delle famiglie di Castel del Piano e Villa Pitignano non si ferma: “qualcuno deve ascoltarci e venirci incontro – affermano – perché così non resistiamo più: non si può giocare con la vita delle persone”. Da parte loro, Cgil e Sunia avvertono: “siamo pronti a difendere queste famiglie fino in fondo e metteremo in campo tutte le azioni necessarie perché questa assurdità senza precedenti approdi ad una soluzione giusta e umana”.

Dopo la protesta è poi arrivata la replica del Presidente dell’Azienda di Edilizia Residenziale dell’Umbria, Alessandro Almadori. “Conosco la situazione degli inquilini di Villa Pitignano e Castel del Piano, per la quale Ater Umbria ha  avviato un confronto continuo con il sindacato del Sunia di Perugia e dell’Umbria, che li rappresenta. Non meno di una settimana fa – prosegue Almadori – abbiamo avuto una riunione con i rappresentanti del Sunia, nel corso della quale ho espressamente dichiarato che Ater è disposta a valutare le esigenze degli inquilini, come è nostro uso costante. Ci siamo resi disponibili a valutare forme e modi del pregresso dovuto, riferibili sia alle quote di affitto che di condominio”. Più in generale, fa sapere l’Ater, la Regione ha rifinanziato interventi per le morosità incolpevoli con risorse pari a circa un milione di euro, gestite dai Comuni, alle quali si può accedere tramite domanda nei casi previsti dalla legge.

Ma il sindacato non demorde e risponde al presidente Almadori. “Il comunicato diffuso dall’Ater umbria è assolutamente strumentale. Nell’incontro svoltosi la settimana scorsa presso la sede Ater, l’Azienda ha dimostrato interesse a trovare una soluzione per i canoni di locazione, ma non prima di settembre/ottobre e per noi è inaccettabile un tempo così lungo quando il canone concordato e quindi i nuovi parametri sono in vigore sin dal novembre 2015. L’Ater ha intanto inviato oltre 70 lettere ai condomini di Castel del Piano e Villa Pitignano, intimando il pagamento di quanto dovuto e precisando che in difetto avrebbe dato corso alla pratica legale senza ulteriore avviso. Non fa certo onore all’Ater, ente pubblico, affermare che ha fatto una buona gestione inviando solo 14 sfratti! In ultimo, il Presidente, dovrebbe ben conoscere i bandi emanati dalla Regione Umbria su morosità incolpevole, i quali prevedono come requisito essenziale per poter accedere al finanziamento il possesso di uno sfratto già notificato in tribunale. Se è vero che ad oggi sono solo 4 è forse intenzione dell’istituto dare seguito alle lettere inviate con gli sfratti esecutivi, tanto da consentire così alle famiglie di poter poi chiedere un contributo? Bisogna avere rispetto per le famiglie e per le persone che chiedono aiuto…subito!!!! Non a novembre!”.

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Aggiornato ore 18.22

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