Allarme Tares: i cittadini rischiano di pagare aumenti per utilizzare la discarica di Borgogiglione - Tuttoggi.info

Allarme Tares: i cittadini rischiano di pagare aumenti per utilizzare la discarica di Borgogiglione

Redazione

Allarme Tares: i cittadini rischiano di pagare aumenti per utilizzare la discarica di Borgogiglione

Lun, 22/07/2013 - 15:13

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Claudio Bianchini
Non è giusto che i cittadini del territorio dell’Ati3 ovvero la cosiddetta ‘area vasta’ del folignate, dello spoletino e della valnerina, interamente coperta dal servizio rifiuti della Vus, debbano pagare una maggiorazione nell’ormai imminente bolletta della Tares, per poter utilizzare la discarica di Borgoglione di Magione.

Battaglia politica e legale – E’ questa la battaglia che intendono portare avanti Stefania Filipponi capogruppo di Impegno Civile e l’avvocato Mauro Fonzo, per la tutela dei consumatori. Un attacco in sede politica e legale, contro un accordo firmato lunedì scorso dal sindaco Nando Mismetti, in qualità di presidente facente funzioni dell’Ati3 ed il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, come presidente dell’Ati2. In base all’intesa viene stabilita una maggiorazione pari a dieci euro, per ogni tonnellata di rifiuto ammessa nella discarica di Borgoglione, rispetto alla tariffa applicata ai comuni facenti parte del territorio dell’Ati2.

Il pasticcio delle discariche – La discarica di Sant’Orsola a Spoleto non è più utilizzabile dalla fine del 2012 e sino al giugno scorso sono state sversate a Magione 5000 tonnellate di rifiuti con un costo, per il primo semestre, di 56,50 euro a tonnellata. Considerando che per tornare ad utilizzare San’Orsola serviranno almeno altri 16 mesi ed un milione di euro. Nel frattempo, per i prossimi 24 mesi l’Ati3 porterà il 40% dei rifiuti ad Orvieto e le altre 3000 tonnellate mensili, sempre a Borgoglione ma – fanno notare la Filipponi e Fonzo – con una maggiorazione di 360mila euro all’anno.

Filipponi: “aumento illegittimo” – “Questo aumento è illegittimo perché la legge regionale prevede che in questa materia, tutti i cittadini umbri debbano avere parità di condizioni – incalza Stefania Filipponi – pertanto non si possono oneri in più a carico di chi vive in questo territorio”. La capogruppo di Impegno Civile promette battaglia nella prossima seduta del Consiglio comunale, in cui si affronterà proprio il nodo Tares, ed annuncia che informerà direttamente il Prefetto e chiederà formalmente l’intervento della Regione dell’Umbria. “Sono accordi tra enti pubblici che rappresentano i comuni e non possono speculare peggio di operatori privati – aggiunge la Filipponi – questo sembra un accordo privatistico dove non si tiene conto dell’utilità pubblica. Mismetti non ha saputo tutelare gli interessi dei cittadini e – annuncia – sono pronta anche ad avviare un’azione di responsabilità”.

Consumatori sul piede di guerra – L’avvocato Mauro Fonzo chiederà ufficialmente alla Vus Spa di indicare esattamente nella bolletta della Tares gli importi relativi al sostenimento di questi costi aggiuntivi. “In questo modo sarà possibile avviare azioni di ricorso e class action – spiega – così come proporre l’autoriduzione dei versamenti. Il sindaco Mismetti come presidente dell’Ati3 poteva chiedere lo stato di necessità per tutelarsi e soprattutto tutelare la gente di questo territorio”.

Ombre e ritardi – Da parte sua, la stessa Ati3 ha inviato una nota stampa nella quale comunica che “intende pagare la stessa tariffa applicata ai comuni dell’Ati2, senza maggiorazioni” e che è stato richiesto un incontro alla presidente della giunta regionale. In modo, già dall’ottobre 2011 si era a conoscenza del fatto che Sant’Orsola era in via di saturazione e c’è da tener conto che alla fine del 2012 la raccolta differenziata si è fermata al 44% rispetto il 65% previsto dalla regione.

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