Reduce dai successi televisivi di Zelig e sempre pronto ad arrotolarsi le maniche e a sfoderare la chitarra, Dado, lo stravagante attore del circuito nazionale del cabaret, sabato 29 marzo presenta il suo ultimo spettacolo “Rido, suono, canto, recito e ballicchio” al Teatro Sociale di Amelia. Come suggerito dal titolo di questa esilarante pièce teatrale, sul palco l’artista suona, recita, canta e cerca di ballare, alla ricerca di una completezza che non esiste, ma che si sforza di trovare a tutti i costi. Una ricerca che non porta a nessun risultato, ma che vale la pena di tentare; una completezza che non importa tanto trovare quanto perseguire e ciò per arrivare ad ammettere che l’incompleto è tutto, è vita: una donna senza suocera, un lavoro senza capoufficio, una casa senza mutuo, una macchina senza rate, un cane senza le quattro uscite quotidiane, una televisione senza canone, una casa al mare che usi solo quindici giorni senza dover pagare la tassa sulla nettezza urbana tutto l’anno, un mondo senza guerra, sesso senza la telefonata del giorno dopo. Con la sua presenza mite, Gabriele Pellegrini alias Dado è pronto a sorprendere lo spettatore con una mimica clownesca e con le sue tipiche canzoncine brevi e taglienti, che sono distribuite all’interno dello spettacolo dopo una consueta e accurata preparazione, arrotolandosi le maniche e sfoderando la sua chitarra. Uno show esilarante adatto a tutta la famiglia. Con il suo atteggiamento dimesso ed il suo aspetto riservato, Dado inganna il pubblico, nascondendo una forza dissacrante verso luoghi comuni e convenzioni e un’osservazione minuziosa e reiterata, che sfocia in un originale cocktail di comicità strampalata – talvolta così avanti che si rischia di ridere “quando si torna a letto sotto le lenzuola” – fatta di cosiddette battute a peperone, che prima di fare effetto ci mettono un po’, ma delle quali non si può più fare a meno.