Con l'Agosto Montefalchese è iniziato un periodo magico per la Ringhiera dell'Umbria.
I quattro rioni in cui è suddivisa la città sono attivi e supermotivati per fare bella figura nelle competizioni e nell'enogastronomia.
In un chiostro conventuale di rara bellezza opera il Quartiere di S.Agostino. Il priore è Pierluigi Curi, grande staffettista, per tre anni consecutivi membro del direttivo ed ora numero uno del sodalizio, dopo le dimissioni del precedente priore.
“Quando sono stato eletto – afferma Curi – ho provato una gran felicità, ma anche un po' di spavento. Non è una responsabilità da poco essere il punto di riferimento per un gruppo di quartieranti così numeroso. Mi ha notevolmente aiutato – ammette il neo priore – la grande disponibilità di tutti. Ringrazio, in particolare , Luigi Titta e Andrea Paggi per la loro collaborazione. Un riconoscimento affettuoso lo rivolgo anche al mio predecessore, Andrea Mastrofabi. I frutti del suo ottimo lavoro li stiamo raccogliendo ancora adesso”.
I quartieranti di S.Agostino sono uniti da uno spirito di appartenenza molto forte. Ragazzi e veterani lavorano fianco a fianco perché il sentimento e la passione che li lega a questa esperienza emerga e venga avvertita anche dai visitatori della taverna. La volontà di far bene e lo spirito combattivo che li contraddistingue ha affascinato i più giovani che si sono uniti ad un gruppo già consolidato.
Nuove reclute si affiancano agli oramai esperti tamburini e sbandieratori. “Tenerli insieme non è sempre facile – ammette Curi – ma ci sono tantissime persone che mi aiutano ad affrontare nel migliore dei modi il mio compito. Ne cito uno che li rappresenta un po' tutti , Stefano Proietti. Grazie a lui abbiamo anche dato vita ad una pubblicazione in cui si possono scrivere articoli e fare richieste”.
L'obiettivo di S.Agostino è quello di essere protagonista in ogni disciplina. Ed essere competitivi significa provare sempre a vincere. Un pensiero particolare i ragazzi del quartiere lo hanno dedicato al tiro con la balestra, vittoria che manca loro da ben 10 anni. Per questo motivo i dirigenti hanno acquistato una nuova balestra e gli arcieri si sono impegnati particolarmente nello studio dell'attrezzo.